Incredibile, leggete! - Brevi risposte

 

Le frasi a cui rispondiamo ci sono state scritte davvero!

RISPOSTE

Suggeriamo a chi ritenesse che le proprie argomentazioni a favore dell'umanocentrismo siano state fraintese di non interpretare le nostre risposte come offese personali: siamo interessati a mettere in discussione le idee, non le persone.
A cura di: N. Piano - Webliografia: N. Piano e M. Ricci


Se voi volete difendere l'animale più importante che c'è sul pianeta, cioè l'UOMO, io sarò con voi.

Ti ringraziamo per la disponibilita', ma una visione cosi' limitata della biosfera ci andrebbe francamente un po' troppo stretta. L'evoluzione e' un meccanismo: adattamento tramite modificazioni. Non giustifica valutazioni soggettive di superiorita' ed inferiorita'. Generalmente, piu' in alto si decida di porre una specie nella catena alimentare caratteristica della nicchia nella quale risiede, meno dovremo considerare la sua presenza utile per la sopravvivenza dell'ecosistema. Da molto tempo gli umani sono alienati dalla catena alimentare alla quale vengono tradizionalmente ascritti. Molti studiosi concordano che, mentre noi non ne rappresentiamo piu' una componente necessaria, i microscopici batteri che vivono negli intestini delle termiti sono indispensabili per la sopravvivenza della biosfera della Terra. Chi e' piu' importante? Dipende dal quale misura ci fa piu' comodo adottare. Quel che rimane inconfutabile e' che nessun altra specie contamina come noi il proprio habitat, cosi' come nessun altro animale procrea in ecosistemi ridotti a cataste di sostanze inquinanti inorganiche. Mentre tra gli altri membri degli ecosistemi esiste un bilancio simbiotico, dal quale traggono vantaggio, noi distruggiamo i vegetali necessari al nostro sostentamento; neppure i virus si comportano come noi nei confronti dell'organismo che li ospita (per il buon motivo che, in un ospite morto, non ci si puo' riprodurre). Se percepiamo il veganismo o l'antispecismo come modifiche artificiali del corso naturale degli eventi, possiamo attribuire le medesime valenze all'accettazione passiva dello stile di vita ecocida al quale attualmente partecipiamo. Se si considera in maniera oggettiva il nostro posto su questo pianeta, diventa immediatamente chiaro che, tra tutte le creature esistenti, siamo la specie piu' distruttiva e dannosa, percio' di minor importanza/valore per la biosfera. Le nostre capacita' intellettive ci consentono l'abilita' di vincere quasi sempre, quando crediamo che i nostri interessi e quelli di altre specie possano essere contrapposti, ma questo non coincide con una nostra superiorita' morale. L'unica qualita' che potrebbe porci "al di sopra" degli altri animali potrebbe essere la compassione, e la compassione ci vieta di causare sofferenze e morte per conseguire i nostri scopi. Per motivi analoghi, alcuni tra coloro che ritengono che gli umani abbiano raggiunto un livello evolutivo "superiore", suggeriscono che potremmo farne un uso altruistico, magari per difendere i milioni di altre forme di vita sterminate ogni giorno dalle attivita' legate alla nostra presenza sulla Terra.

Ulteriori informazioni relative all'impatto umano sull'ambiente si possono trovare qui:
http://www.tmcrew.org/eco/nanotecnologia/billjoy.htm
http://www.wwf.it/news/notizie/living.htm
http://www.yepa.com/attivisti/documenti/missione.htm
http://www.estinzioneumana.it
http://www.quipo.it/internetscuola/accademia/accademia.html
http://www.lomb.cgil.it/35ore/dati_clima30-11.htm
http://www.arpnet.it/~mente/giusto/welcome.htm


Credo che gli animali i diritti fondamentali ce li abbiano, previsti dalle nostre legislature.

La legalita' non garantisce la moralita' di una pratica. La sfera giuridica della legalità non comprende tutto ciò e solo ciò che e' anche moralmente accettabile, come dimostra la continua variabilità della legge che, a seconda dei periodi e dei Paesi, ammette o vieta alcuni comportamenti. E' appunto questa variabilità ad impedire di considerare la legge come il criterio in base al quale distinguere ciò che e' moralmente legittimo da ciò che non lo è. Converra' ricordare che è la morale a dettare i principi giuridici che regolano un certo ordinamento e non viceversa: è il sentimento morale della maggioranza degli umani a fondare le leggi e non le leggi a plasmare la morale. Il problema è che anche la morale accettata dai più è in continua evoluzione e ciò che era accettabile qualche secolo fa' (ad esempio la schiavitù, la pedofilia o i regimi monarchici assoluti) oggi è considerato come qualcosa di aberrante. La liberazione animale ha l'obiettivo di favorire un'evoluzione della morale comune che, di riflesso, modificherà i principi giuridici e le leggi, rendendo illegale l'uccisione dei non umani come quella degli umani.

Ulteriori informazioni relative ai diritti degli animali non umani si possono trovare qui:
http://digilander.iol.it/rinascitanimalista/docpol-1.htm
http://www.ivu.org/svi/carne.htm
http://space.tin.it/edicola/qmand/Regan.htm
http://www.edizionicosmopolis.com/linzey.htm


Ma vaffanculo merda umana pensa ai bambini che muoiono di fame, non agli animali... tse'!!

Apprezziamo il tuo invito: il sesso anale e' un metodo contraccettivo naturale al quale talvolta ricorriamo. Siamo cittadini della settima potenza industriale mondiale; evitando di mettere al mondo altri consumatori, possiamo contribuire al benessere di quelli gia' nati nel Terzo Mondo, prevenendo l'aggravarsi del saccheggio operato nella loro terra dal livello insensato di consumismo che caratterizza il nostro stile di vita. Inoltre, soddisfare le nostre pulsioni sessuali, spesso puo' gratificarci piu' che scaricare le nostre frustrazioni su coloro che percepiamo come ''nemici'' o ''inferiori''. Le tue argomentazioni c'intrigano e saremmo felici di approfondire che genere di soluzione per la fame nel mondo ritieni possano offrire la schiavitu', la tortura e la scomparsa di altre specie animali. Forse potremmo iniziare discutendo l'interpretazioni di questi dati:
Per "produrre" 1 chilo di carne bovina sono necessari 16 chili di grano e soia (1);
Un chilo di proteine assimilabili dalla carne bovina costa 67 dollari, quello di proteine assimilabili dal frumento circa 6 dollari;
Sfruttando la superficie di terreno necessaria ad alimentare una sola persona che consuma carne possono nutrirsi 20 vegani;
Con il grano e la soia attualmente destinati a questi animali potremmo sfamare 1.300.000.000 umani;
Mentre circa 40.000 bambini muoiono ogni giorno per malnutrizione il 38% del grano prodotto in tutto il mondo viene destinato agli animali sfruttati negli allevamenti (2).

(1) U.S. Department of Agriculture, Economic Research Service, Beltsville, Maryland, as cited in Frances Moore Lappe, Diet for a Small Planet, tenth anniversary edition (New York: Ballantine Books, 1982), 70; Aaron Altschul, Proteins: Their Chemistry and Politics, (New York: Basic Books, 1965), 264; Folke Dovring, "Soybeans," Scientific American, Feb. 1974.
(2) USDA, 1989 Agricultural Chartbook: USDA Agricultural Handbook No. 684 (Washington, DC: GPO, 1989), 80-81.


Ulteriori informazioni relative all'estinzione di flora e fauna si possono trovare qui:
http://www.cnnitalia.it/2000/MONDO/europa/09/29/animali/
http://www.cnnitalia.it/2000/MONDO/amerlatina/04/15/amazzonia/index.html
http://www.wwf.it/news/notizie/var02092000.htm
http://ilgiorno.monrif.net/art/2000/10/05/1355545
http://www.cnnitalia.it/2000/TECNOLOGIA/01/14/serra/


Come amante degli animali sono assolutamente contro la caccia, contro le pellicce, ecc. ma allo stesso tempo sono uno sterminatore di topi e ratti, di mosche, zanzare e scarafaggi, nonchè di qualunque forma vivente che arrechi danno a me ai miei cari e alle mie cose.

Il pianeta Terra e' un sistema; suddividere le forme di vita presenti in esso in ''utili'' e "dannose" sarebbe come pretendere di stabilire quali organi sono necessari al benessere del corpo umano. Tutta la vita sulla Terra collabora alla creazione di un sistema. Man mano che le specie si estinguono, si perde la capacita' globale di operare come sistema. E' umano concepire l'ecosfera in termini di gerarchia per porre (sorpresa!) noi stessi a capo di tutte le creature che ospita. Abbiamo la tendenza a porci in posizione dominante in qualsiasi sistema arbitrario ci venga in mente di costruire. Purtroppo, per poter sopravvivere, abbiamo bisogno di tutti gli altri esseri viventi (si, anche di quelli meno simili a noi), con i quali condividiamo l'ecosistema che ci mantiene in vita. Non viviamo nel vuoto: perdere tempo a discutere chi sia il capo ci sembra sia peggio che inutile. Se non ti abbiamo frainteso, sembri voler affermare che possediamo qualcosa di simile a un istinto di autoconservazione che legittimerebbe la nostra sistematica opera di sterminio di altre specie. A noi pero' sembra che il progresso delle societa' umane venga generalmente considerato proporzionale alla capacita' di superamento dei nostri istinti bestiali (tranne in alcune occasioni nelle quali non diveniamo troppo selvaggi). Se consideri l'uccisione di altre forme di vita una tua predisposizione biologica, permettici di suggerirti l'uso dell'autocontrollo al quale ci auguriamo tu ricorra durante l'esercizio di quasi tutte le altre tue attivita' fisiologiche.

Ulteriori informazioni relative alla difesa degli insetti si possono trovare qui:
http://utenti.tripod.it/vegan/html/miele.htm


Tutto ciò mi sembra un'enorme CACATONA, da che mondo è mondo le bestie SERVONO gli esseri umani...

Non sei il solo a cercare di giustificare lo sterminio delle specie non umane sostenendo che ''e' naturale'' che i predatori uccidano le proprie prede. Sebbene sia ovvio che, nelle nostre vite, sotto tutti gli altri aspetti - dall'uso degli aerei e dei computer fino al sistema economico ed ai governi - ci siamo parecchio allontanati dalla Natura, quest'argomentazione ipotizza che in un solo ed unico aspetto saremmo incapaci di allontanarci dalle abitudini dei nostri piu' lontani progenitori. Quest'ipotesi dimostra una percezione a nostro avviso ingenua sia dell'umanita' che della sua capacita' di superare le costrizioni "naturali". I metodi di uccisione adottati dagli umani non hanno, tra l'altro, nulla di ''naturale''. In natura, i predatori intraspecifici possono uccidersi tra loro combattendo per il territorio, per l'accoppiamento o per le risorse alimentari. Ben lontani dall'essere un'eccezione, gli umani, nel corso della storia, si sono dimostrati la piu' assetata di sangue tra tutte le specie. Anche l'assassinio e lo stupro, secondo posizioni simili alla tua, dovrebbero essere considerati ''naturali''; tuttavia noi non li assolviamo, ne' li accettiamo come parte necessaria di cio' che siamo. Nessuna persona sensata definirebbe le camere a gas di Birkenau ''naturali'', inevitabili o accettabili come fatalita' occasionali risultanti da competizioni intraspecifiche paragonabili a quelle che avvengono in natura. Non c'e' maggior logica nel collegare l'efficenza assassina di un predatore selvatico con, ad esempio, le catene di montaggio della morte degli allevamenti intensivi e dei moderni mattatoi. Gli allevamenti intensivi e l'agricoltura moderna, che producono la maggior parte delle carni e dei prodotti caseari nei Paesi industrializzati, sono quanto di piu' lontano si possa concepire dal mondo naturale. Gli umani che scelgono di vivere in Natura sono, del resto, piuttosto rari. La maggior parte delle persone preferisce usufruire delle comodita' offerte dalla cosidetta civilta' attuale e questa stessa scelta rende illegittima una loro eventuale pretesa di far parte di un escosistema naturale.

Ulteriori informazioni relative all'umanocentrismo si possono trovare qui:
http://www.quipo.it/ecologiapolitica/web/3/articoli/poggio.htm
http://www.quipo.it/ecologiapolitica/web/3/articoli/editoriale03.htm
http://www.videonet.it/pronatura/Evolunef.htm
http://www.vegetarian.it/biocentr.htm


Oggi ho appiccicato al muro una zanzara. E' grave? Fatemi sapere: mi sto preoccupando.

A noi le pareti ornate da macchie di sangue sembrano davvero poco eleganti. Inoltre, dubitiamo che la tua pratica costituisca il metodo piu' conveniente per allontanare insetti che minaccino di succhiarti il sangue; al livello di consumismo attuale, non e' infatti difficile procurarsi apparecchi a ultrasuoni appositamente commercializzati per spingere altrove gli ospiti indesiderati senza far loro del male. Per quanto riguarda l'atteggiamento dei sostenitori della liberazione animale verso gli insetti, c'e' chi sostiene che quest'argomento non sia prioritario, dato che non esistono industrie basate sullo sfruttamento degli insetti. Noi dissentiamo da quest'ottimismo, dato che esistono grandi industrie che guadagnano dalla produzione di miele, di seta o di cocciniglia (oltre, ovviamente, alla morte provocata su larga scala dall'uso di insetticidi). Anche se queste industrie non esistessero, comunque, dovremmo cercare di essere coerenti nell'applicare i nostri principi al comportamento che adotteremo nei confronti di *tutti* gli animali. Alcuni filosofi tracciano una linea di demarcazione basandosi sul livello di complessita' del sistema nervoso, altri spostano questa linea altrove. Altri ancora stabiliscono una scala per misurare la capacita' di provare dolore, che preveda una soglia al di sotto della quale l'assegnazione di diritti risulta superflua. Quel che rimane fuor di dubbio, e' che gli umani sono perfettamente in grado di evitare di danneggiare intenzionalmente gli insetti. Siamo consapevoli dell'impossibilita' di vivere senza mai fare male a qualche forma di vita. A tutti noi e' capitato di calpestare delle formiche, o di inghiottire un moscerino. E' per questo che la liberazione animale stigmatizza innanzitutto comportamenti come il consumo di prodotti di origine animale o la caccia; oltre che eticamente doveroso, crediamo sia estremamente facile per chiunque di noi evitare di danneggiare gli altri animali deliberatamente, inutilmente, a scapito della nostra stessa salute e dell'habitat dal quale dipendiamo.

Ulteriori informazioni relative a veganismo e nonviolenza si possono trovare qui:
http://www.citinv.it/associazioni/ANAAC/libri/vege.htm


Non coinvolgetemi in iniziative strane, almeno fino a quando i PADRONI DEGLI ANIMALI non impareranno a rispettare i luoghi in cui vanno tutte le persone "normali".

Siamo con te, amico. Anche noi non ne possiamo piu' delle mucche pazze, degli umani che si nutrono di cadaveri, dei divieti di balneazione per la mucillagine prodotta dai reflui abusivi degli allevamenti intensivi, dei bracconieri che sparano ad animali protetti e ai cani nei nostri giardini, di pantere che scappano dai circhi, dei mafiosi che lucrano sui combattimenti di pitbull, di chi abbandona i cani in autostrada, dei gatti uccisi dai bocconi avvelenati e di molte, molte altre barbarie. Quelle che ci sfuggono sono le ragioni per le quali tu ritieni che la soluzione migliore sia non muovere un dito per impedire che gli animali non umani continuino ad essere sfruttati e ammazzati. Se si diffondesse il riconoscimento di alcuni dei loro diritti, se, ad esempio, i tutori di cani e gatti venissero incentivati a farli vivere in condizioni e luoghi consoni alla loro natura, non sarebbe piu' facile far vivere sia loro che noi in condizioni meno incivili?

Ulteriori informazioni relative alle ricadute dello sfruttamento delle specie non umane si possono trovare qui:
http://utenti.tripod.it/vegan/html/dati1.htm
http://www.unimondo.org/globpopoli/schede/allevame_007.html


Solo un appunto: non converrebbe prima assicurare i diritti agli uomini e poi pensare agli animali?

David Cowles Hamar ha fornito una buona risposta alla tua domanda: "Gli umani sono animali, quindi i diritti animali sono diritti umani". Potremmo altrimenti osservare come 'concedere' diritti alle donne o ai neri abbia tutt'altro che sminuito quelli dei maschi o dei bianchi. Essere moralmente coerenti, facendo entrare i diritti dei non umani nell'ambito dell'etica allarga il campo della medesima, nobilitando gli umani. Sarebbe semplicistico e poco intelligente sostenere che gli umani possano contribuire soltanto ad una battaglia politica per volta. La poverta' esiste in tutte le societa' umane e dovremmo sempre cercare di minimizzarla, ma questo non c'impedisce in alcun modo di promuovere anche dei miglioramenti delle condizione di vita delle altre specie. Siamo convinti che il destino degli umani sia inestricabilmente legato a quello degli altri animali e che le battaglie a favore di una specie non escludano quelle a favore di tutte le altre. Ad esempio, le persone che lavorano nei macelli rappresentano probabilmente una delle categorie piu' sfruttate e malpagate: spesso ignorano i propri diritti legali minimi, che altrettanto spesso si vedono conseguentemente negati. Infine, riteniamo che il veganismo sia un dovere morale, innanzitutto perche' non e' possibile giustificare un massacro di miliardi di animali che non e' minimamente necessario. A coloro che desiderino limitare la tutela dei diritti agli umani, consigliamo di verificare quanto giovamento puo' trarre la nostra salute dall'eliminazione di tutti i prodotti derivati dagli animali. Basta considerare la nostra fisiologia: corrisponde, come quella dei nostri parenti piu' prossimi - le grandi scimmie - a quella caratteristica degli animali vegetariani. La struttura della nostra pelle, dei nostri denti, del nostro stomaco, la lunghezza del nostro intestino, la composizione della nostra saliva, gli acidi del nostro stomaco, le nostre urine e molte altre caratteristiche sono preposte all'assimilazione di cibi vegetali. In un lontano periodo storico, abbiamo usato le nostre capacita' mentali per costruire degli strumenti che ci hanno permesso di superare le nostre capacita' fisiche, consentendoci di cacciare altri animali e mangiarne le carni. La nostra fisiologia, pero', non e' mutata di pari passo alle nostre abitudini ed e' tutt'oggi vegetariana. Per dimostrarlo sarebbe sufficiente privarci dei nostri strumenti; immagina quante difficolta' dovremmo fronteggiare se volessimo catturare a mani nude un coniglio per poi mangiarlo senza utilizzare utensili per eliminare la pelliccia, le ossa, i tendini. Tutto cio' non e' neppure lontanamente paragonabile alla semplicita' con la quale possiamo cogliere e mangiare frutta fresca o vegetali. Forse sara' piu' convincente ancora chiedersi se quando siamo affamati proviamo qualcosa di simile ad un istinto di catturare, uccidere e divorare animali.

Ulteriori informazioni relative al veganismo si possono trovare qui:
http://www.ivu.org/svi/vegevega.htm
http://www.promiseland.it/inchieste/vegan/vegan.htm
http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ADA_ital.htm
http://www.scienzavegetariana.it/faq.htm
http://www.escribe.com/health/vip/m4592.html
http://www.promiseland.it/inchieste/latte/latte1.htm
http://www.ivu.org/svi/carne.htm
http://utenti.tripod.it/an_asphodel/veganfaq/content.htm
http://www.vegetarismus.ch/info/i12.htm


Non sapete proprio cosa fare. Pensate ai milioni di persone che muoiono di fame. E siate meno ipocriti.

Chi dispone di un acro di terra, puo'decidere di usarlo per produrre 2267 chili di ciliege, oppure 4536 chili di fagioli, oppure 9071 chili di mele, oppure 13607 chili di carote, oppure 18143 chili di patate, oppure 22679 chili di pomodori, oppure 27215 chili di sedano. In alternativa, puo' usarlo per produrre 113 chili di carne. (1) Considerando che la percentuale di ritorno energetico (come energia alimentare per energia fossile consumata) del piu' efficiente allevamento per la "produzione" di carne viene valutata intorno al 34.5% e quella della meno efficiente coltivazione per la produzione di vegetali oltre il 328%, credi che la diffusione del vegetarismo potrebbe essere di qualche aiuto per sfamare i milioni di persone che muoiono a causa della malnutrizione?
Hai mai l'impressione che l'intelligenza (o il linguaggio, o la capacita' di dipingere, o qualunque altra caratteristica umana in base alla quale definisci "ipocrita" chiedere il riconoscimento di una piccola parte dei loro diritti) sia una misura troppo legata alle credenze ed alla specie d'appartenenza dell'osservatore stesso, per poterla utilizzare nel paragonare membri di specie diverse? A noi sembra che la tua riflessione sia una maniera eufemistica di porre la domanda razzista per eccellenza: "Quanto sono simili a noi?" Ci ricorda le catalogazioni arbitrarie veicolate da alcune dittature per designare sulla pelle di quale categoria sia legittimo l'esercizio di atrocita'. Quando, ad esempio, i bianchi ritennero economicamente conveniente la riduzione in schiavitu' dei neri, la supposta minor intelligenza di quest'ultimi (o il non possedere un'anima, secondo alcuni esponenti della chiesa) era uno dei ''fatti'' che citavano piu' spesso, quando si trattava di giustificare il razzismo.

(1) Tom Aldrige and Schlubach, "Water Requirements for Food Production," Soil and Water, no. 38 (Fall 1978), University of California Cooperative Extension, 13-17; Paul and Anne Ehrlich, Population, Resources, Environment, (San Francisco: Freeman, 1972), 75-76

Ulteriori informazioni relative alla malnutrizione si possono trovare qui:
http://www.unimondo.org/globpopoli/schede/allevame_000.html


Io faccio molto per gli animali, chiedetelo ai miei dipendenti (e alle loro famiglie).

Non abbiamo motivo di dubitarne e ci consola leggere che almeno tu, tra i tanti che hanno probabilmente frainteso il nostro messaggio, consideri gli Homo Sapiens alla pari degli altri animali. Questa tuo contributo, tra l'altro, potrebbe essere utile ad una migliore comprensione della trasversalita' dell'animalismo, per coloro che ritengono che occuparsi di diritti animali sia antitetico alla difesa dei diritti umani. Ci sembra mostri in maniera estremamente chiara come lo sfruttamento a scopo di lucro degli animali non umani sia una dei termini di paragone piu' frequentemente addotti dai fascisti (o dagli stalinisti) convinti di poter trarre vantaggi dallo sfruttamento degli umani.
Penso che prima di proporre certe cose come minimo dovremmo tutti, in quanto esseri umani, cercare di far applicare i diritti dell'uomo sanciti nel 1948.

Molti ritengono che le nostre capacita' intellettuali ci rendano maggiormente importanti degli altri animali, autorizzandoci a sfruttarli ed ucciderli a scopo di lucro o per divertimento. Come conseguenza diretta di questo ragionamento, il valore di una vita umana diventa proporzionale alla sua intelligenza e tu potresti essere considerato meno importante di chi sia dotato di un quoziente intellettivo superiore, a beneficio del quale sarebbe quindi legittimo sacrificarti. A noi sembra che, se usassimo l'intelligenza come misura del valore, alcuni minorati mentali (o dei feti) andrebbero considerati inferiori agli animali, risultando, ad esempio, maggiormente idonei (e i risultati ottenuti su di loro meno fuorvianti) per la vivisezione. La nostra mente ci assegna potenzialita' forse maggiori di quelle dei membri di altre specie, ma non puo' essere assunta a misura del nostro 'valore', perche' le potenzialita', in natura, sono sempre duplici. Il potenziale positivo viene sempre bilanciato dal corrispettivo negativo; potremmo essere felici, ma potremmo anche essere infelici, potremmo salvare vite, ma potremmo anche uccidere, potremmo creare, ma potremmo anche distruggere. Malauguratamente, la nostra presenza su questo pianeta e' stata fino ad oggi caratterizzata soprattutto dal nostro potenziale distruttivo.

Ulteriori informazioni relative all'umanocentrismo si possono trovare qui:
http://www.ivu.org/evu/italian/news/news964/first.html


Premetto che non sono favorevole al maltrattamento sugli animali, lo trovo indegno e terribile, ma mi preme sapere una cosa, come siete venuti a conoscenza del mio indirizzo e-mail?

Puoi attribuire anche i nostri messaggi alla Cospirazione planetaria volta ad impedirti di divertirti nel tuo tempo libero senza rischiare di sporgerti cinque millimetri oltre la punta del tuo naso. Presto non sara' piu' possibile per nessuno di noi - goditela.
Tutto questo e' semplicemente ridicolo. Ci sono problemini piu' importanti di queste puttanate (AIDS, FAME NEL MONDO, CANCRO, GUERRE ecc).

Anche noi troviamo irresistibilmente comico il comportamento di alcuni umani: a volte sembrano ritenere se stessi sufficientemente importanti da dover essere protetti, senza preoccuparsi affatto della distruzione dell'ambiente che li ospita o dell'estinzione delle altre forme di vita necessarie a mantenere integro il sistema del quale fanno parte. Il condizionamento culturale e' cosi' forte che in alcuni Homo Sapiens potrebbe essere definito biologico. La maggior parte di noi sembra non aver mai neppure considerato i vantaggi che trarremmo dal vivere senza sfruttare fino alla morte gli altri animali. Fortunatamente, la generazione attuale puo' accedere con facilita' alle informazioni necessarie per superare sia gli indottrinamenti culturali che ideologie obsolete, antisociali e suicide come lo specismo. Per controbattere alla tua affermazione, non e' neppure necessario avere un punto di vista della liberazione animale. E' semplicemente questione di giustizia. Il riconoscimento legale di diritti non garantisce la moralita' dell'agire di coloro che ne beneficiano; la nostra società non dovrebbe basarsi su etiche dal denominatore comune minimo, che equiparino qualsiasi pratica legalizzata alla sua accettazione. Negare diritti e protezione legale agli animali soltanto perche' non ragionano come gli umani e non possono quindi prendere parte a discussioni e accordi politici e' un presupposto davvero inquietante: anche molti umani, ad esempio i neonati, o alcuni malati mentali, non possono prendere decisioni sul proprio conto, ma questo non fornisce a nessuno il diritto di brutalizzarli o di sfruttarne la vulnerabilità. Che gli altri animali non possano ragionare o parlare con gli umani non ci dà il diritto di far loro qualsiasi cosa ci venga in mente. Le sofferenze degli umani, infine, non rappresentano una ragione per dimenticarsi quelle degli altri animali. Non e' possibile separare una specie dall'altra: siamo tutti animali. Molte persone che s'impegnano per cercare di rendere il mondo migliore per tutti, considerano la liberazione animale come un passo avanti in questa direzione, non un'alternativa ad essa. Noi vogliamo che gli umani godano della miglior qualita' di vita possibile, che riteniamo possa ottenersi innanzitutto nutrendosi con una dieta vegana. Se ognuno di noi imparasse ad alimentarsi in maniera corretta, la salute di tutto il Paese migliorerebbe immediatamente. I vegani e i vegetariani, infatti, vivono mediamente meglio e piu' a lungo di coloro che scelgono di consumare carne e altri prodotti di origine animale, tutti ad alto contenuto di colesterolo, grassi e cancerogeni. Dal piu' esaustivo studio mai svolto per verificare le conseguenze dell'alimentazione sulla salute umana, risulta che il consumo di cibi di origine animale e' responsabile delle malattie tipiche dei Paesi piu' industrializzati: infarto, osteoporosi, diabete e cancro.

Ulteriori informazioni su fame nel mondo e veganismo si possono trovare qui:
http://www.viverevegan.org/scelta.htm#nutriretutti
http://web.tiscalinet.it/vitasenzacarne/fame.htm
http://www.tmcrew.org/mcd/index.html
http://www.manitese.it/boycott/boycott.htm


Per quanto riguarda la lotta contro il cancro, in Italia, e' la ricerca che, insieme a quelle relative alle malattie cardiache, ha ottenuto i maggiori finanziamenti. Un centinaio d'anni di sperimentazione sugli animali si e' tuttavia dimostrata inutile nel tentativo di trovare una cura per queste patologie. La vivisezione e' ovviamente fuorviante, perche' la reazione di ciascun animale ad una malattia, ad un farmaco o ad un trattamento possono essere tra loro radicalmente differenti. Anche le vaccinazioni legate alla sperimentazione sugli animali si sono dimostrate inefficaci come trattamento per difterite, vaiolo, poliomielite, tubercolosi, pertosse e tetano. Nel periodo in cui vennero introdotte, queste malattie erano gia' in fase di declino, a causa delle migliorate condizioni della salubrita' delle acque, della nutrizione e dell'igiene. La diffusione di queste malattie ha continuato a decrescere con lo stesso ritmo riscontrato precedentemente all'introduzione delle vaccinazioni. Le trasfusioni sanguigne sono state ritardate di circa 200 anni a causa dell'estrapolazione all'uomo dei fuorvianti risultati ottenuti sugli animali dai vivisettori. Per lo stesso motivo, i trapianti di cornea sono stati ritardati di almeno 90 anni. La penicillina non sarebbe mai stata impiegata per curare gli umani, se fosse stata testata sui porcellini d'india (per questi animali e' mortale).

Ulteriori informazioni su cancro e vivisezione si possono trovare qui:
http://www.promiseland.it/inchieste/sclerosi.htm
http://www.antivivisezione.it/
http://www.arpnet.it/lav/vivis_faq.htm
http://www.ivu.org/evu/italian/news/news971/experiments.html
http://www.ivu.org/italian/news/3-98/vivisection.html
http://members.xoom.it/oipa/vivisezione.html


Io farei gli esperimenti di vivisezione non su animali ma su di Voi direttamente (come facevano i nazisti sugli ebrei).

Ti ringraziamo per aver fornito un'ulteriore dimostrazione del parallelismo tra le discriminazioni basate sulla religione professata (o sul colore della pelle) e quella legata a piume, squame, o zoccoli. Gradiremmo ulteriori chiarimenti circa la pregnanza etica che assegni alle morfologie suddette. Per quanto riguarda il modello al quale t'ispiri, e' calzante: cio' che accomunava e in larga parte rese possibili gli ignobili esperimenti condotti su umani dai nazisti fu che *tutti* erano stati precedentemente condotti su animali. Converra' inoltre ricordare che a favorire l'ascesa del nazismo fu la credenza che le persone cosiddette ''ariane'' discendessero da una razza definita superiore alle altre in virtu' del patrimonio genetico. I nazisti agirono in nome della convinzione che gli ''ariani'' fossero intrinsecamente 'migliori' dei ''non-ariani'' e che avessero quindi il diritto all'esercizio del dominio su quest'ultimi. Questa concezione ricorda da vicino l'approccio col quale gli umani si rapportano agli altri animali ancora oggi. Noi riteniamo che le ideologie razziste, sia che oppongano gli umani ad altri umani o ad altri animali, siano infondate e che il diritto non sia mai quello del piu' forte. Come i vivisettori contemporanei, i "medici" nazisti erano probabilmente consapevoli che i loro esperimenti non avevano alcun valore scientifico e sembra li abbiano compiuti solo a giustificazione del proprio ''lavoro''. Anche se alcuni riuscirono a nascondersi per il resto della loro vita, questi farabutti verranno ricordati per sempre come criminali di guerra, e le loro atrocita' condannate come pura malvagita'. Sfortunatamente, il sadismo e la malvagita' non sono scomparse dalla scienza medica insieme ad essi. Nei laboratori di tutto il mondo, centinaia di milioni di animali senzienti (compresi cani, gatti e primati) vengono ancora oggi sottoposti ogni anno a esperimenti, crudeli e inutili quanto quelli di Mengele. Nonostante la promessa di cure miracolose, i risultati cui e' giunta fino ad oggi la vivisezione vanno dal nulla al fuorviante (farmaci che non avevano avuto effetti collaterali sugli animali, ad esempio, hanno causato devastanti difetti alla nascita, nei figli degli umani che ne facevano uso). Nonostante cio', la ricerca medica continua spesso a portare avanti queste inutili, ridondanti pratiche, ignorando la disponibilita' di metodi d'indagine piu' affidabili, evoluti, e di minor spesa, come ad esempio le colture di cellule o i modelli computerizzati. Motivo? La vivisezione garantisce guadagni maggiori.
La condizione attuale degli animali non umani rientra nel campo delle peggiori mostruosita' che l'umanita' sia stata capace di concepire. Attualmente, il massacro delle specie non umane ci pone dinanzi ad un dilemma morale analogo a quello che fronteggiarono coloro che decisero di combattere contro i genocidi perpetrati del partito nazista. Quel che troviamo necessario e' opporre oggi lo stesso rifiuto allo sterminio degli animali non umani.
''L'Olocausto non e' stato un incidente della Storia: ebbe luogo perche' individui, organizzazioni e governi operarono delle scelte che non soltanto legalizzarono la discriminazione, ma favorirono il pregiudizio, l'odio, e permisero infine l'esecuzione dell'omicidio di massa. L'Olocausto fornisce il contesto per analizzare i pericoli impliciti nel silenzio, nell'apatia e nell'indifferenza di fronte all'oppressione degli altri.'' - Guidelines for Teaching about the Holocaust (US Holocaust Memorial Museum).

Ulteriori informazioni su nazismo e specismo si possono trovare qui:
http://www.stopeatinganimals.org/indexit.html

 

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