Nostra lettera 24/2/00 - Risposte 1 - Risposte 2 - Risposte 3 - La risposta del Presidente di A.I.

  Nostra replica 28/2/00 - Dalla mailing list Animalista - Dalla mailing list Vegana


In data 28 febbraio 2000

NOSTRA REPLICA
ALLA RISPOSTA DEL PRESIDENTE
DI AMNESTY INTERNATIONAL


AL PRESIDENTE E A TUTTE LE SEZIONI DI AMNESTY INTERNATIONAL
e per conoscenza a chiunque voglia leggere e DIFFONDERE.

28 gennaio 2000

Cara Amnesty,
Nella nostra del 24 febbraio chiedevamo di essere rassicurati, ora vogliamo rendere pubblica la soddisfazione con cui abbiamo accolto il messaggio del Presidente Daniele Scaglione. (vedi in fondo)

La posizione espressa dal Presidente conferma esattamente l'immagine che noi abbiamo sempre avuto di Amnesty: quella di un'Associazione che si batte per obbiettivi precisi e ben delimitati... ma senza considerare questi in opposizione e in alternativa ad altri che fanno parte della stessa categoria di problemi, violenze, torture, soprafazioni.

Vogliamo dire la verita': non ci ha ne' sconvolto, ne' stupiti la posizione di Federica. In una Associazione che coinvolge decine di migliaia di persone e' del tutto evidente che emergano posizioni anche molto diverse tra loro.

Quello che volevamo, era lanciare un ponte per superare i limiti che due settori sociali particolarmente impegnati nella difesa dei diritti, non riescono a vedere chiaramente. La chiusura reciproca porta ad iniziative e atteggiamenti che li danneggia entrambi!

Come potrebbero gli animalisti combattere le torture agli animali e non preoccuparsi di quelle cui sono sottoposti gli uomini? Ma come possono coloro che si impegnano contro le torture sugli uomini trascurare ed essere indifferenti per quelle praticate su altri esseri?

A noi sembra evidente che la possibilita' di esercitare violenze su altri non sia superabile in una sola direzione, che non si tratta di stabilire dei tempi e delle priorita', non esiste prima gli uomini e poi gli animali. Quello che conta e' che un determinato sistema culturale e mentale permette e giustifica certi comportamenti, allora e' questo il nemico da battere, e' un solo nemico che e' comune ai due settori!

Noi siamo convinti che le nostre idee derivano tutte da un grande modello e cioe' dalla concezione del mondo propria del periodo storico in cui viviamo. Quella che stiamo ancora vivendo e' la concezione meccanicistica che considera il mondo morto e l'uomo come unico elemento veramente vivo perche', come dice Federica, e' capace di logica. Con questa concezione l'uomo e' il padrone del mondo e deve preoccuparsi solo di se stesso, tutto il resto e' fatto di cose che in relazione all'uomo non contano niente.

Non e' piu' cosi'! L'Ipotesi Gaia, che vent'anni fa sembrava una fantasia, e' ormai accettata a livello di Teoria Gaia e ampiamente riconosciuta negli ambienti scientifici ufficiali. Il mondo si comporta come un organismo vivente e tutte le sue parti sono indispensabili al mantenimento delle condizioni che permettono la vita, compresa quella dell'uomo.

Si tratta di una vera e propria concezione del mondo nuova che cambiera', nel giro di qualche decennio, tutta la nostra storia e tutto il nostro modo di pensare. Non e' piu' possibile parlare di interessi umani in opposizione agli interessi di altri settori del mondo e non e' piu' possibile costruire scale di valori e di priorita'.

E' il concetto di democrazia e di rispetto che non puo' essere piu' limitato ai soli uomini ma che deve essere allargato e coinvolgere tutto l'ambiente perche' (e anche questo e' scientifico, vedi Lynn Margulis) per il mantenimento della vita sulla terra sono addirittura piu' importanti i semplici batteri di noi uomini!

Questo significa che stiamo spingendo Amnesty ad estendere il suo impegno all'animalismo? Perche' dovremmo farlo?! Non ci pensiamo neanche! Ma crediamo che occorra riflettere. Non mettere al primo posto i diritti di qualcuno e opporsi a quelli di altri perche' meno importanti. Nessuno e' meno importante! Questo e' il primo insegnamento dell'Ipotesi Gaia, se noi stessi ci costruiamo una nostra scala di valori, allora dobbiamo considerare inevitabile che altri si costruiscano una propria scala di valori. Se noi possiamo escludere gli animali dalla nostra scala di valori, perche' ci stupiamo se altri possono escludere i neri, o gli indios dalla scala di valori che hanno stabilito come propria.

Rispetto per tutti e' la nostra proposta, se noi proponiamo il Movimento per il riconoscimento della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale, perche' metterla in contradizione con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (meglio Umani!)? Perche' non salutare questo Movimento come un passo avanti nell'interesse di tutti, uomini compresi?! C'e' forse contrasto fra le due cose?

Crediamo che il ponte tra impegni che si esprimono in settori diversi sia il modo di organizzare le attivita': nessuna iniziativa di un settore deve essere corporativa, ognuna deve essere utile in particolare al suo settore di intervento, ma deve contemporaneamente risultare utile a tutti gli altri settori. Per questo nella lettera aperta rivolta alle maggiori Associazioni animaliste, elencavamo una serie di vantaggi che l'iniziativa del Movimento Animali Come Noi potrebbe portare anche alla societa' degli uomini.

Per questo stesso motivo abbiamo raccolto le critiche di Federica, per parlare con chi dei diritti si occupa tutti i giorni. Non vogliamo lanciare un'iniziativa democratica creando confusione proprio con chi consideriamo piu' adatto a comprendere che cosa stiamo cercando di fare!

Mi scuso per la lunghezza e ringrazio tutti per la paziente attenzione
Salutiamo tutti i soci di Amnesty International e ringraziamo il Presidente per averci risposto in tempi molto brevi.

A tutti noi buon lavoro!

xAssociazione Progetto Gaia
Manlio Massi

 

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